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Archive for agosto 2009

Continua l’analisi dei famosi “dieci precetti del Karate” pubblicati da Anko Itosu nel mese di ottobre del 1908.

Traduzione dal giapponese all’inglese: Patrick McCarthy Hanshi
Traduzione dall’inglese all’italiano: Marco Forti

7. Nell’allenamento del Karate si deve decidere se la pratica deve essere finalizzata alla difesa o allo sviluppo della forma fisica.

fine settima parte …

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Continua l’analisi dei famosi “dieci precetti del Karate” pubblicati da Anko Itosu nel mese di ottobre del 1908.

Traduzione dal giapponese all’inglese: Patrick McCarthy Hanshi
Traduzione dall’inglese all’italiano: Marco Forti

6. Trasmessi oralmente, i kata del Karate contengono una miriade di tecniche e relativi significati. La decisione di esplorare in modo indipendente il contesto di queste tecniche, osservando i principi del “Tuidi” (teoria dell’uso) porterà ad una più agevole comprensione delle applicazioni pratiche.

fine sesta parte …

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Continua l’analisi dei famosi “dieci precetti del Karate” pubblicati da Anko Itosu nel mese di ottobre del 1908.

Traduzione dal giapponese all’inglese: Patrick McCarthy Hanshi
Traduzione dall’inglese all’italiano: Marco Forti

5. Si deve mantenere una posizione eretta nell’allenamento delle posizioni del Karate. La schiena deve essere dritta, i lombi devono essere spinti in avanti e le spalle devono rimanere rilassate, mentre si mantiene una potenza flessibile nelle gambe. Rilassatevi e mantenete collegate le parti superiore ed inferiore del corpo con la forza del Ki focalizzata nel tanden.

fine quinta parte …

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Continua l’analisi dei famosi “dieci precetti del Karate” pubblicati da Anko Itosu nel mese di ottobre del 1908.

Traduzione dal giapponese all’inglese: Patrick McCarthy Hanshi
Traduzione dall’inglese all’italiano: Marco Forti

4. Uno dei punti più importanti nel karate è l’allenamento delle mani e dei piedi. Per questo motivo è necessario fare sempre uso del makiwara. Per potersi allenare efficacemente abbassate le spalle, aprite i polmoni, focalizzate la vostra energia, fate presa fermamente sul terreno per radicare la vostra postura e abbassate il vostro “Ki” (forza vitale) nel tanden (sotto l’ombelico). Seguendo questa procedura eseguite da cento a duecento tsuki (colpi) per braccio ogni giorno.

fine quarta parte …

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Continua l’analisi dei famosi “dieci precetti del Karate” pubblicati da Anko Itosu nel mese di ottobre del 1908.

Traduzione dal giapponese all’inglese: Patrick McCarthy Hanshi
Traduzione dall’inglese all’italiano: Marco Forti


3. Il Karate non può essere appreso adeguatamente in un breve lasso di tempo. Come un toro intorpidito che indipendentemente dalla lentezza con cui si muove è in grado di coprire migliaia di miglia, allo stesso modo chi si impegna nello studio diligente per due o tre ore ogni giorno, dopo tre o quattro anni di sforzo incessante vedrà il proprio corpo profondamente trasformato, a rivelare la vera essenza del Karate.

fine terza parte …

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Continua l’analisi dei famosi “dieci precetti del Karate” pubblicati da Anko Itosu nel mese di ottobre del 1908.

Traduzione dal giapponese all’inglese: Patrick McCarthy Hanshi
Traduzione dall’inglese all’italiano: Marco Forti


2. Lo scopo principale dell’allenamento nel karate è quello di rafforzare i muscoli rendendo il fisico forte come ferro e pietra; in questo modo le mani e i piedi potranno essere usati come armi, allo stesso modo di lance e alabarde. L’allenamento nel Karate inculca il senso del coraggio e del valore nei bambini e la sua introduzione dovrebbe essere incoraggiata nelle nostre scuole elementari. Non dimenticate cosa disse il Duca di Wellington dopo aver sconfitto l’Imperatore Napoleone: “La vittoria di oggi è stata ottenuta grazie alla disciplina coltivata nei terreni di gioco delle nostre scuole elementari.”

fine seconda parte …

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Inizia con questo articolo l’analisi dei famosi “dieci precetti del Karate” pubblicati da Anko Itosu nel mese di ottobre del 1908.

Traduzione dal giapponese all’inglese: Patrick McCarthy Hanshi
Traduzione dall’inglese all’italiano: Marco Forti

Il Karate non discende dal Buddhismo o dal Confucianesimo. Nei giorni antichi due correnti del karate, gli stili Shorin e Shorei, vennero introdotte dalla Cina. Entrambe supportano solidi principi ed è vitale che vengano preservate e non alterate. Per questo motivo menzionerò qui ciò che si deve sapere sul karate.

  1. Il Karate non ha il solo scopo di disciplinare il fisico. Se e quando si verifica la necessità di combattere per una giusta causa, il Karate fornisce la forza d’animo per rischiare la propria vita a supporto della giustizia. Non è finalizzato all’uso contro un singolo avversario ma la sua conoscenza deve servire come mezzo per evitare di ferire inutilmente gli altri con l’uso delle mani e dei piedi, anche qualora ci si trovasse a dover fronteggiare un malintenzionato.

fine prima parte …

 

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