Inizia con questo articolo l’analisi dei famosi “dieci precetti del Karate” pubblicati da Anko Itosu nel mese di ottobre del 1908.
Traduzione dal giapponese all’inglese: Patrick McCarthy Hanshi
Traduzione dall’inglese all’italiano: Marco Forti
Il Karate non discende dal Buddhismo o dal Confucianesimo. Nei giorni antichi due correnti del karate, gli stili Shorin e Shorei, vennero introdotte dalla Cina. Entrambe supportano solidi principi ed è vitale che vengano preservate e non alterate. Per questo motivo menzionerò qui ciò che si deve sapere sul karate.
- Il Karate non ha il solo scopo di disciplinare il fisico. Se e quando si verifica la necessità di combattere per una giusta causa, il Karate fornisce la forza d’animo per rischiare la propria vita a supporto della giustizia. Non è finalizzato all’uso contro un singolo avversario ma la sua conoscenza deve servire come mezzo per evitare di ferire inutilmente gli altri con l’uso delle mani e dei piedi, anche qualora ci si trovasse a dover fronteggiare un malintenzionato.
fine prima parte …